Io e Irene

scritto da Annabelle
Scritto Ieri • Pubblicato 12 ore fa • Revisionato 12 ore fa
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Autore del testo Annabelle

Testo: Io e Irene
di Annabelle

Io e Irene, ci conosciamo da parecchi anni.
Io e lei siamo simili, abbiamo più o meno le stesse passioni e viviamo senza regole.
Alessandra, una nostra compagna di scuola, era diversa.
È sempre stata perfettina e spigolosa,a tratti,abbastanza noiosa.
A scuola, era la prima della classe e i suoi temi erano dei monologhi infiniti.
Era sempre attenta alle lezioni, si univa raramente ai compagni.
Per un pó di tempo,tentò di portarci sulla " retta via" ossia, diventare delle sapientone perfette come lei.
Cercavamo di comprendere i suoi complessi di inferiorità, che l'avevano accompagnata fin da piccola,almeno cosi,raccontava sua zia agli insegnanti, quando Alessandra cercava di prendere il loro posto.
Era un pó spaventoso vedere la scena, dove lei voleva insegnare agli insegnanti.
Era come se lo studio, fosse una soluzione ai suoi complessi.
Ma io e Irene, eravamo comunque e sempre con la testa tra le nuvole, con il sogno di girare il mondo e di vivere ogni giorno con consapevolezza, ma anche con molta leggerezza.
Io e Irene siamo rimaste amiche, Alessandra invece, si è allontanata da noi.
Abbiamo dei lavori umili,non lavoriamo in nessun ufficio, ci siamo fermate alle scuole medie.
( Ed è già un miracolo)
Non siamo andate proprio ovunque, ma va bene così.
Alessandra nel tempo,era peggiorata e si era trasformata ancor di più, in una saccente,parecchio arrogante, con la mania della perfezione.
Chiaramente,la sua perfezione era tutta per la scuola,per la sua passione per la scrittura, tutto ciò che riguardava la dialettica,ma in realtà sapevamo e sappiamo, che di perfetto nel suo animo,non c'era nulla.
Un pó la classica persona frustrata e rinchiusa nella sua gabbia di perfezione cristallina, apparente.
Io e Irene non sappiamo neppure dove si metta una virgola.
Ma sappiamo vivere comunque,amiamo vivere,abbiamo imparato dalla scuola della vita, dalle gioie e dai dolori.
È bello poter sorridere per un errore, o per qualcosa di bello,piuttosto che diventare delle legnose signorine rottermaier.
Era il soprannome di Alessandra a scuola e lo è ancora e per molti, tutt'ora.
Alessandra non sa sorridere, sorride solo davanti ad una buona grammatica e davanti ad un bel quadro.
Evita gli "ignoranti" ossia quelli senza lauree.
In pratica, evita chi ama la vita,la semplicità,i viaggi in compagnia, scherzare e ridere di se stesso/a.
Io invece ammiro le opere d'arte, che mi propongono i miei nipoti.
Abbiamo saputo che vive sola,in una villa colma di oggetti e quadri costosi.
Ha diplomi e lauree appese alle pareti.
Beh,almeno non è sola.
Li attorno, hanno compiuto diverse rapine,in queste ville facoltose,ma si è saputo che da Alessandra,non ci sono passati per nessuna visita sgradita.
Buon per lei ovviamente, ma viene da dire,che forse anche i ladri, si annoiavano al pensiero di entrare in casa sua.
Abbiamo saputo che ha scritto un libro, che non ha avuto nessun successo.
Il titolo del libro: Io sono una grande dotta.
E beh, ci credo che non ha venduto quasi nulla.
Ora io e Irene siamo a Parigi,ci stiamo divertendo molto.
Stiamo scrivendo delle lettere ai nostri vecchi compagni di scuola.
( Quelli con cui eravamo amici)
Ma abbiamo deciso di scrivere ad Alessandra,così per sapere come sta e se è felice.
( Io credo di no)
Sono convinta,che scriverà una letterina anche lei, dove parecchio incazzata sicuramente, mostrerà il suo animo saccente e arrogante, ma soprattutto triste.
E noi, rideremo di gusto.
È bello conoscere, certo è giusto imparare, ma l'arroganza e sfottere chi non ha potuto o non ha amato particolarmente studiare, non sarà mai un pregio, sarà solo il più grande difetto.

Io e Irene testo di Annabelle
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